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Erosione delle coste, soluzioni alternative alle scogliere 2013


Dal 2008 Todaysurf.com ha diffuso informazioni sulle alternative in uso in tutto il mondo per la protezione delle coste, cosa molto sentita soprautto in Italia, i cui litoriali vengono erosi da persistenti mareggiate con prevalenza dei quadranti meridionali.
Il sito todaysurf.com aprì anche un gruppo su facebook "Niente più scogliere ma reef artificiali", dove un nutrito gruppo di sostenitori ha aderito negli anni. Tra questi, il nostro amico Franco Granata, che ad oggi porta con sè la notizia di un brevetto per un innovativo sistema anti erosione.
Studi e ricerche pongono da una parte l'intraprendenza di ingegneri che pongono l'accento sul minimo impatto ambientale che una scogliera provoca, con inevitabili risvolti negativi per i praticanti degli sport acquatici come il surf, il windsurf, il kite e la vela. Si perchè le scogliere merse ( e soffolte) costituiscono un pericolo per tutti questi sport estivi e non, che hanno a che fare con l'acqua, la velocità, il vento e le onde.
Todaysurf.com nel 2009 aveva anche tentanto tramite i social network di raggiungere anche esponenti politici della regione marche, ma il verso scoglio è a nostro avviso, la staticità dei tecnici delle pubbliche amministrazioni. Infatti, il metodo più tradizionale che c'è, le scogliere, è stato usato ed abusato su tutta la costa est ed ovest. Basta divertirsi un po' con Google Earth per notare come da Trieste al Gargano, pochi punti di costa sono ancora liberi ( e quindi belli) da scogliere! Molti spot sono morti, un esempio a noi vicino, la Palla di Pomodoro di Pesaro. Scogliere, ovunque, e minacce di altre imminenti.
L'erosione in Adriatico si manifesta in maniera importante con le mareggiate da Sud Est, dove la lunghezza del bacino, consente un lungo e inesorabile moto ondoso ( molto apprezzato da noi surfisti) che dura a volte 3 giorni. In queste fasi, da quella attiva alla scaduta, la costa cambia forma, mangiando a levante di dighe foranee e ripascendo il fondale a ridosso di queste. Ferrovia, strade, case. Purchè si difendano queste opere ralizzate dall'uomo, l'uomo cerca di modificare il naturale movimento della terra e dell'acqua. E se dunque siamo ad un punto di non ritorno, è bene che gli strumenti utilizzati per salvaguardare le infrastrutture, siano il meno impattanti possibile, anche per la vista.
Nel gruppo su Facebook, l'introduzione dice tutto: "le scogliere, deturpano, anche  e per sempre, l'orizzonte!"
Di seguito riportiamo la descrizione del nuovo brevetto:

Si tratta di una barriera permeabile soffolta DI BASSO IMPATTO AMBIENTALE composta da moduli in cemento armato con una geometria in grado di dissipare una parte consistente dell’energia del moto ondoso, di favorire lo scorrimento della sabbia verso la riva e contrastarne il ritorno. La barriera antierosione WMesh è stata studiata e testata in diverse università italiane. La ricerca è stata orientata ad ottenere un prodotto per la protezione delle coste che rispondesse ai seguenti requisiti: basso impatto ambientale efficace contro l’erosione delle correnti marine efficace al mantenimento dei ripascimenti favorire il mare nell’apporto naturale della sabbia e creazione delle secche evitare gli inconvenienti connessi alle tradizionali barriere con scogliere. La barriera WMesh è composta da moduli in cemento armato aventi una geometria in grado di dissipare l’energia del moto ondoso senza procurare alterazioni all’ambiente circostante. I moduli sono permeabili, permettono il libero deflusso dell’acqua favoriscono l’ossigenazione e contrastano l’anossia del mare, sono adatti anche allo sviluppo dell’ habitat marino. La funzionalità del sistema è stata testata mediante simulazioni di fluidodinamica al computer ed eseguendo una serie di test su modellini in scala presso le università di Bologna, Padova e Bari, con esiti incoraggianti. La finalità delle prove eseguite nelle varie università è stata quella di cercare di avere un riscontro tangibile sulla dinamica delle interazioni della struttura con il mare. Molteplici infatti sono i quesiti ai quali non è facile dare una risposta quando si ha a che fare con elementi così complessi come l’acqua e la sabbia, era innanzitutto necessario avere una conferma sulla stabilità della struttura oltre che alla efficacia della stessa. Essendo il laboratorio del Politecnico di Bari dotato di una vasca di grandi dimensioni con fondale sabbioso e relativo generatore di onde, è stato possibile constatare anche otticamente il comportamento della struttura durante i test e la situazione del fondale dopo. In particolar modo è risultato evidente che: la struttura è stabile anche in condizioni di mare agitato e non si sono verificati fenomeni erosivi in prossimità della stessa la struttura interagisce con il moto ondoso riuscendo a dissipare una parte dell’energia la struttura favorisce la sedimentazione in quanto dopo le prove la base risulta coperta da uno strato di sabbia non si sono verificati dislivelli o buche nel fondale e nessun altro degli inconvenienti connessi alle tradizionali barriere con scogliere Le barriere antierosione WMesh sono state progettate anche per contrastare le correnti di riflusso limitando quindi l’asportazione dei sedimenti e contribuire al mantenimento dei ripascimenti artificiali. Le barriere antierosione WMesh possono essere installate anche in combinazione con installazioni di scogliere già esistenti, i risultati delle sperimentazioni effettuate presso le università di Bologna Padova e Bari suggeriscono che la struttura favorisce l’apporto di nuovi sedimenti contribuendo ad un innalzamento progressivo del fondale. L’abbinamento delle barriere antierosione WMesh con le scogliere esistenti permette di effettuare interventi limitando i rischi.

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